Sale
La Rocca di San Secondo è lo specchio delle vicende che coinvolgono la famiglia Rossi. Cresce con questa famiglia, si abbellisce quando la famiglia giunge all’apice della potenza, decade con il tramonto dei fasti rossiani.
Quando i Rossi giungono a San Secondo, la Rocca era una sorta di casa-torre munita di difese. E’ nella metà del secolo che Pietro Maria II, a partire dall’immobile preesistente, fa costruire un castello fortificato, circondato da una cinta muraria quadrilatera e da un fossato. Nel 1482 la Rocca viene gravemente danneggiata dall’esercito di Ludovico il Moro e poi ristrutturata e ampliata da Troilo I Rossi a partire dal 1502. E’ proprio per intervento di quest’ultimo che diviene una splendida residenza rinascimentale.
Gli affreschi conservati al piano nobile risalgono al periodo che va all’incirca dal 1525 al 1575. Il palazzo, nella sua conformazione odierna, risulta mutilato a seguito delle demolizioni eseguite nella seconda metà del XIX secolo. Per quanto riguarda le decorazioni interne, purtroppo mancano documenti che attestino con certezza quali artisti si siano succeduti nei lavori. Le attribuzioni sono perciò fondate su elementi indiziari e su valutazioni stilistiche.
Le sale più antiche (periodo compreso tra il 1528 e il 1532) sono la Sala dell’Asino d’oro e la Sala dei Cesari che componevano probabilmente l’appartamento nuziale di Pier Maria III e Camilla Gonzaga. La prima si ipotizza che fosse la stanza matrimoniale dei conti, per il fatto che agli angoli della volta sono riportati gli stemmi delle rispettive famiglie. La sala è così denominata perché vi si trovano affrescate le vicende narrate nel celebre romanzo di Apuleio (ad esclusione di Amore e Psiche). Il romanzo è rappresentato in modo labirintico, alludendo così al labirinto d’amore (tipico tema rinascimentale). La particolarità dell’affresco consiste nella completezza della narrazione: non si conoscono analoghi cicli pittorici del romanzo di Apuleio che riportino l’intera serie di avventure del protagonista. Le storie sono state probabilmente dipinte da un artista mantovano, forse Vincenzo Tamagni da San Geminiano, un allievo di Giulio Romano.
La Galleria di Esopo, prima delle demolizioni ottocentesche, era ancora più ampia e ciò la rendeva peculiare nel suo genere, essendo ancora oggi, con le sue tredici favole superstiti, un ciclo pittorico unico. Nelle lunette che corrono lungo le pareti della sala, sono rappresentate alcune favole di Esopo. I vari animali sono allergie dei diversi comportamenti umani. Le favole hanno perciò in primo luogo un intento moraleggiante, volendo suggerire in primis al signore, una vita prudente, laboriosa, consapevole dei propri limiti. Sotto ogni favola è scritto il corrispettivo motto in latino. La volta è completata dalla decorazione di finissime grottesche, dallo stemma composito Rossi-Gonzaga e dalla rosa su fondo azzurro-giallo come simbolo della famiglia Riario. Gli affreschi di questa sala sono attribuiti a Cesare Baglione, Ercole Pio e collaboratori.
La sala più suggestiva e sontuosa del maniero è senza dubbio la Sala delle Gesta Rossiane. Vi si accede da un massiccio portale in legno di epoca barocca e già al primo colpo d’occhio la visuale dell’intera sala è mozzafiato. Solo in questa sala sono racchiusi milleduecento metri quadrati di affreschi. Venne fatta edificare da Troilo II e contiene grottesche, figure allegoriche, festoni vegetali, finti marmi ed enormi riquadri che, come fossero arazzi, celebrano la storia e le imprese del suo nobile casato. Il punto centrale del discorso pittorico è rappresentato dalle tredici scene nelle quali sono immortalati altrettanti episodi del passato in cui i Rossi si sono distinti in imprese eroiche e belliche. Vengono inoltre mostrate le famiglie amiche. Spicca, incorniciato tra gli affreschi, un maestoso camino in marmo di Verona datato 1570. Tra i vari artisti che sembra si siano cimentati in quest’impresa spiccano i nomi di Ercole Procaccini, Cesare Baglione e Giovan Antonio Paganino.
ALTRE SALE VISITABILI:
- Sala di Bellerofonte
- Sala delle Favole
- Sala di Momo
- Sala degli Atleti
- Sala di Mercurio
- Sala di Circe e di Didone
- Sala di Latona
- Sala di Adone
- Sala dei Giganti